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Correlazioni in Medicina



Esiti a 10 anni della ablazione percutanea con radiofrequenza come terapia di prima linea del carcinoma epatocellulare precoce


Uno studio ha valutato i risultati di 10 anni di ablazione a radiofrequenza come terapia di prima linea del carcinoma epatocellulare in stadio precoce con l'analisi dei fattori prognostici.

Nel periodo 1999-2011, 1.305 pazienti ( maschi : femmine=993 : 312, età media 58.4 anni ) con 1.502 carcinomi epatocellulari in fase iniziale ( dimensione media, 2.2 cm ) sono stati trattati con ablazione percutanea con radiofrequenza come opzione di prima linea.

Il periodo di follow-up è stato compreso tra 0.4 e 146.6 mesi ( media 33.4 mesi ).
Sono stati valutati i risultati di follow-up a 10 anni delle recidive e della sopravvivenza con le analisi dei fattori prognostici.

Le recidive si sono verificate in 795 pazienti ( 1-17 volte ), che sono state gestite con diverse modalità terapeutiche.

I tassi cumulativi di progressione locale del tumore sono stati pari a 27.0% e 36.9%, rispettivamente, a 5 e 10 anni; l'unico fattore di rischio era rappresentato dalle grandi dimensioni del tumore ( B=0.584, P=0.001 ).

I tassi cumulativi di recidiva intraepatica lontana ed extraepatica sono stati 73.1% e 88.5%, e 19.1% e 38.2%, rispettivamente, a 5 e 10 anni.

I corrispondenti tassi di sopravvivenza sono stati 59.7% e 32.3%, rispettivamente.

La ridotta sopravvivenza è stata associata con l’età avanzata ( B=0.043, P=0.010 ), Child-Pugh di classe B ( B=-1.054, P minore di 0.001 ), assenza di terapia antivirale durante il follow-up ( B=-0.699, P=0.034 ) e la presenza di recidiva extraepatica ( B=0.971, P=0.007 ).

In conclusione, gli esiti di sopravvivenza 10 anni dopo l'ablazione percutanea con radiofrequenza come terapia di prima linea del carcinoma epatocellulare sono stati eccellenti, nonostante le frequenti recidive tumorali.
La sopravvivenza globale è stata influenzata da età, classe di Child-Pugh, terapia antivirale, o recidiva extraepatica. ( Xagena2013 )

Kim YS et al, J Hepatol 2013; 58: 89-97

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